Questo week end è stato…pesante!
Gola in fiamme, ossa rotte, debolezza tanta, febbre…poca!
E che cavolo!
Non che sia una fan dell’influenza (almeno, ancora un briciolo di lucidità m’è rimasto!) però se almeno avessi avuto il classico febbrone mi sarei messa a letto buona buona e mi sarei lasciata coccolare un po’ e invece no!
Con una febbriciattola scipita così io a letto proprio non ci resisto!
Ma non potevo nemmeno andarmene in giro (con l’umido di questi giorni per giunta) e così per 3 giorni sono stata una specie di iena, con l’umore NERO più del carbone. Relegata in casa, tra un cruciverba e l’altro, il rifugio è stato (ovviamente) la cucina e per cercare di rendere lo spentolamento un minimo terapeutico (sbaglio o il brodo fa bene per l’influenza?), ho “improvvisato” un brodo con petto e coscio di pollo che stazionavano in freezer.
E visto che il tempo non mancava e che non potevo certo “sprecare” il MIO primo brodo casalingo (finora ho sfruttato la produzione materna!!!) con una semplice minestrina…ho dedicato buona parte del sabato pomeriggio alle “scrippelle”.
Credo di non averne mai fatte così tante tutte insieme! C’è stato un momento in cui ho pensato che me le sarei sognate anche la notte!
E ieri le “scrippelle in brodo” sono state il mio pranzo domenicale, per aggiungere una piccola nota di festa ad una giornata per altro noiosissima e non trattarmi da malata al 100%
Le “scrippelle in brodo” alias SCRIPPELLE ‘MBUSSE sono un grande classico della tradizione teramana, adatto soprattutto nelle fredde giornate invernali e non a caso preparate spesso durante le festività natalizie. Vanno servite caldissime, addirittura bollenti, tanto che spesso si mettono i piatti nel forno spento caldo per mantenerli tiepidi ed evitare che il brodo si raffreddi troppo velocemente. Va da sè che l’altro classico e l’ustione lingua-palato-gola…ma non volevamo scaldarci?!?!
Tradizione vuole che per ogni uovo ottengano 3-4 scrippelle, che in questo modo mantengono una consistenza soda quando vi si aggiunge il brodo bollente.
Al contrario, allungando la pastella con acqua e farina le scrippelle tendono a diventare “mollicce” a contatto con il brodo caldo e quasi a disfarsi in bocca.
Si possono preparare comodamente in anticipo e congelare, arrotolandole con il parmigiano solo al momento dell’uso.
Io ieri ne ho fatto decisamente una bella scorta.
Gola in fiamme, ossa rotte, debolezza tanta, febbre…poca!
E che cavolo!
Non che sia una fan dell’influenza (almeno, ancora un briciolo di lucidità m’è rimasto!) però se almeno avessi avuto il classico febbrone mi sarei messa a letto buona buona e mi sarei lasciata coccolare un po’ e invece no!
Con una febbriciattola scipita così io a letto proprio non ci resisto!
Ma non potevo nemmeno andarmene in giro (con l’umido di questi giorni per giunta) e così per 3 giorni sono stata una specie di iena, con l’umore NERO più del carbone. Relegata in casa, tra un cruciverba e l’altro, il rifugio è stato (ovviamente) la cucina e per cercare di rendere lo spentolamento un minimo terapeutico (sbaglio o il brodo fa bene per l’influenza?), ho “improvvisato” un brodo con petto e coscio di pollo che stazionavano in freezer.
E visto che il tempo non mancava e che non potevo certo “sprecare” il MIO primo brodo casalingo (finora ho sfruttato la produzione materna!!!) con una semplice minestrina…ho dedicato buona parte del sabato pomeriggio alle “scrippelle”.
Credo di non averne mai fatte così tante tutte insieme! C’è stato un momento in cui ho pensato che me le sarei sognate anche la notte!
E ieri le “scrippelle in brodo” sono state il mio pranzo domenicale, per aggiungere una piccola nota di festa ad una giornata per altro noiosissima e non trattarmi da malata al 100%
Le “scrippelle in brodo” alias SCRIPPELLE ‘MBUSSE sono un grande classico della tradizione teramana, adatto soprattutto nelle fredde giornate invernali e non a caso preparate spesso durante le festività natalizie. Vanno servite caldissime, addirittura bollenti, tanto che spesso si mettono i piatti nel forno spento caldo per mantenerli tiepidi ed evitare che il brodo si raffreddi troppo velocemente. Va da sè che l’altro classico e l’ustione lingua-palato-gola…ma non volevamo scaldarci?!?!
Tradizione vuole che per ogni uovo ottengano 3-4 scrippelle, che in questo modo mantengono una consistenza soda quando vi si aggiunge il brodo bollente.
Al contrario, allungando la pastella con acqua e farina le scrippelle tendono a diventare “mollicce” a contatto con il brodo caldo e quasi a disfarsi in bocca.
Si possono preparare comodamente in anticipo e congelare, arrotolandole con il parmigiano solo al momento dell’uso.
Io ieri ne ho fatto decisamente una bella scorta.
SCRIPPELLE 'MBUSSE
Prep time
Cook time
Total time
Author: Federica
Recipe type: Minestre&Zuppe
Serves: 4
Ingredienti
- - per le scrippelle
- 1 uovo a persona
- 1 cucchiaio di farina (non troppo colmo) per ogni uovo
- 1 guscio d'uovo di acqua per ogni uovo (così recita la ricetta di famiglia; circa 50ml)
- sale
- - inoltre
- brodo di carne (gallina, pollo o manzo a piacere, anche se tradizione vuole sia di gallina)
- abbondante parmigiano grattugiato
- olio evo
Procedimento
- In una terrina setacciare la farina e unirvi un pizzico di sale.
- Aggiungere un uovo e mescolare facendo assorbire la farina, fino ad ottenere una crema piuttosto densa. In questo modo è molto più facile evitare la formazione di grumi.
- Unire di seguito, una alla volta, le altre uova ed infine diluire con l'acqua.
- Mescolare bene lavorando sempre il tutto con un cucchiaio di legno, ancora meglio quello col buco al centro.
- Si deve ottenere una "pastellina" liscia e fluida.
- Mettere sul fuoco una grossa padella antiaderente (24-26 cm di diametro), leggermente unta di olio con un tovagliolo di carta, e appena calda versarvi un mestolino di composto, cercando di ricoprire tutta la superficie.
- Mantenendo il fuoco basso, aspettare che la pastella si rapprenda, capovolgerla e far cuocere la scrippella anche dall'altro lato.
- Proseguire nello stesso modo fino ad esaurimento della pastella, mescolando sempre prima di prelevare un altro mestolo.
- Alla fine si dovrebbero ottenere 3 max 4 scrippelle per ogni uovo.
- Cospargere ciascuna scrippella con abbondante parmigiano grattugiato, arrotolarle strette e tagliarle a metà.
- Disporre nei singoli piatti (meglio se riscaldati) le scrippelle arrotolate e versarvi sopra il brodo bollente.
- Servire subito con a parte altro parmigiano grattugiato.
Note
* Per la preparazione della pastella, non usare le fruste altrimenti il composto ingloba troppa aria e diventa schiumoso.
* Al momento della cottura, attenzione a non esagerare con la quantità di pastella: le scrippelle devono risultare sottili.
* Al momento della cottura, attenzione a non esagerare con la quantità di pastella: le scrippelle devono risultare sottili.
Un piatto caldo e buono come questo è proprio quello che ci vuole in questi giorni freddi!
Ciao e guarisci presto, Laura 🙂
Che bel piatto della tradizione! non l'avevo mai sentito!
grazie per averlo condiviso!
Sai anch'io questo week-end non stavo bene anzi non mi sono ancora ripresa, la tua ricetta tipica è davvero interessante, grazie per averla proposta.
Ciao Daniela.
maledetta influenza con febbriciattola…pure io e molte delle persone che conosco!
questo brodino sa di toccasana che fa passar la bua!
Complimenti per le ricette postate e soprattutto per il tuo blog. Max.
@ laura…grazie, comincia ad andar meglio. Buona giornata ^_^
@ terry…è un piatto di cui ti innamori! Da piccola, quando mamma preparava le scrippelle, gliene rubacchiavo sempre qualcuna via via che erano pronte 😉
@ Daniela e Simona…come state ragazze? Ce la facciamo ad abbattere quest'antipatica influenza? Un abbraccio
@ Max…grazie per il complimento e per la tua visita. Benvenuto ^_^
che bella idea… sono anche molto suggestive da vedere… in questo periodo tra freddo e dieta i brodi vari sono una delizia!!! Brava
bellissima ricetta, il brodo scalda e le scripelle rimettono in forma…
Questa minestra, scalda il cuore!!
Anche molto bella da vedere!!!
TOC! TOC! 'messo?! … hai messo museruola e guinzaglio ai germi?! sennò non entro in cucina eh?! ^____^
Che bel primo piatto che hai fatto!!!
E' un periodo che scopro piatti tipici che mi lasciano a bocca aperta per la loro semplicità e una gran voglia di assaggiarli :P*
Purtroppo al momento c'ho il "polestirolo" alto e per me questa ricetta rimane un miraggio ma… se riesco in questi mesi ad abbattere 'sti cacchio di valori alti, lo provo sicuramente!!!!
ciao cara, un bacione! =(^.^)=
Ciao carissima grazie del tuo pensiero..come vedi sono ritornata anche sul tuo blog..!che insolita minestra io queste scrippelle non le conoscevo è la prima volta che le vedo e devo dire che mi stuzzicano tanto poi se non mi sbaglio saranno perfette anche in dei sughetti..spero che l' influenza passi presto anchio come te preferisco la febbre a questi dolori influenzali che sono molto più fastidiosi, riprenditi mi raccomando..un bacione a presto!
@ colombina, Vale, Solema…scalda il cuore e rimette in forma! Come sconfiggere l'influenza deliziando il palato ^_^
@ Gatadaplar…AVANTI bella signora! Tranquilla che i bachi malefici sono tutti in gattabuia, chiusi a tripla mandata :D!!! Anch'io combatto con il "polestirolo" alto ma stavolta un ovetto sano sano me lo sono concessa, altrimenti davvero "becco e bastonato"! E poi uno ogni tanto, stando un po' più attenta i giorni successivi, NON fa danni…giuro ^_^
Ciao tesorino, un baciotto sano sano :-*
@ fiorix…bentornata stellina, mi sei mancata da queste parti! Sai che ci sei andata vicino? In effetti dalle mie parti queste scrippelle si usano anche per i cannelloni, al posto della classica sfoglia di pasta all'uovo (e trovo che siano molto più delicati) o per il timballo, una bella botta per stomaco e fegato!
Un abbraccio forte ^_^
Davvero interessante questa ricetta: la tradizione va sempre preservata, specie se si tratta di cucina 🙂 e poi mi ispirano proprio….le provo di sicuro!
Ciao,
Rita
@ Rita…giusto ieri ne ho preparate una qt industriale per la suocera. Spero ti piacciano. Buona domenica…baci ^_^
fantastica come sempre tesoro un abbraccione ed un milione di auguri <3<3<3<3
come direbbero a Roma "Fede sei fata de fero" ! riposati un pò te lo meriti…Un bacione e una vagonata di affettuosi auguri!
Augurisssimi !!
Non conoscevo questo piatto, mi piace un sacco, io adoro tutto ciò che è brodo. Bacioni
Grazie a tutte ragazze, un abbraccio e tanti auguri di buone feste
Che bello scoprire i piatti della tradizione, poi questo è molto adatto al prossimo autunno che ormai è alle porte!
Eh già, adesso inizia ad essere piacevole qualcosa di caldo la sera e questa minestra è una gustosa coccola 🙂
Ciao cara! vieni da me, finalmente è uscito il pdf dove puoi trovare la tua ricetta!!!!!