Un mojito ben freddo, classico o in una delle sue tante varianti, e la mente si proietta subito in estate, verso spiagge esotiche, sabbie bianche e acqua cristallina.
Mojito?!?!? Un cocktail?!?!?
Ma come, non eri tu quella astemia che sfugge anche alla minima goccia di vino?
Keep calm, tranquilla!
Non sono gli effetti collaterali della quarantena e non ho iniziato ad “affogare” nell’alcool la depressione da clausura.
Sono sempre quella che storce il naso anche al solo odore degli alcolici, vino in primis.
Ma devo ammettere che la coerenza in alcune circostanze non è esattamente il mio forte.
Questa è per l’appunto una di quelle!
In verità non ti saprei dire neanche io come mi sia venuto in mente.
Però è successo e l’idea di trasferire in un dolce i freschi sapori del mojito…beh, non mi è dispiaciuta affatto. Anzi!
In tutto questo “farneticare” mi accorgo però di aver dato per scontato che tu conosca il mojito e ne sarei quasi sicura. D’altro canto,
con il suo mix di lime, menta, rum bianco e zucchero di canna il mojito non è solo uno dei cocktail più famosi al mondo, ma anche uno dei long drink più gettonati durante la stagione estiva.
Di origine cubana, molto apprezzato dallo scrittore Ernest Hemingway e da Fidel Castro, il mojito pare sia stato inventano nel XVI secolo da Sir Francis Drake, un corsaro/esploratore inglese di fama mondiale che. in omaggio a se stesso, lo “battezzò” El Draque o Draquecito.
Ma è a partire dalla metà dell’800 che il mojito, grazie alla Bacardi, inizia a diventare sempre più popolare fino ad affermarsi completamente nel XX secolo.
Anche sull’origine del nome aleggia un’aura di mistero. Mentre per alcuni il nome mojito deriverebbe da “mojo”, un condimento assai comune nella cucina cubana, a base di agrumi e aglio, per altri l’origine sarebbe da ricercare nella parola “mojadito – umido” fino ad arrivare alla tesi (meno attendibile) che vuole il nome mojito derivare dal termine voodoo “mojo – piccolo incantesimo” giacchè Hemingway sembrava lettaralmente stregato da quel cocktail per lui così speciale.
Dopo questo piccolo excursus sul mojito e la sua origine, veniamo al succo del discorso:
la torta di oggi!
Se ti stai chiedendo cosa avrà combinato la mia piccola mente folle, ti lascio un paio di indizi.
Tra le innumerevoli varianti alla ricetta originale, ho scelto il mojito fruit, nello specifico lo strawberry mojito in onore a questo (per me) irresistibile frutto di stagione.
Ti assicuro che è stata una discreta fatica tenere da parte allo scopo quei piccoli, dolci e succosi frutti rossi senza finirli uno dopo l’altro come un bambino!
Cinque strati di golosità, dal croccante, al morbido, al cremoso, al soffice e fresco, in un perfetto equilibrio tra dolce-aspro, note alcoliche e sentori di menta.
Per scoprire i segreti di questa torta mojito, non ti resta quindi che proseguire a leggere la ricetta.
Mettiti comoda, sarà un po’ lunga. Ma ti assicuro che ne varrà la pena 😉
Let’s go…
Tempo di preparazione | 2 giorni |
Tempo di cottura | 1 ora |
Tempo Passivo | 12 ore |
Porzioni |
persone |
- 90 g farina 00 debole
- 55 g burro
- 35 g zucchero di canna chiaro
- 1 g lime scorza grattugiata
- 1 cucchiaino menta fresca foglie tritate finemente
- 1/8 cucchiaino sale
- 34 g fragole in purea
- 34 g albumi
- 28 g tuorli
- 26 g zucchero semolato
- 16 g farina 00 debole
- 8 g fecola di patate
- q.b. colorante rosso in gel
- 120 g panna fresca 35% grassi
- 32 g tuorli
- 20 g zucchero semolato
- 15 g rum
- 1,6 g gelatina
- 360 g panna fresca 35% grassi
- 315 g cioccolato bianco 35%
- 180 g latte intero fresco
- 11 g lime scorza grattugiata
- 9 g gelatina
- 160 g fragole purea al 10% zucchero
- 20 g destrosio
- 3,5 g gelatina
- 1,9 g menta fresca
Ingredienti
per il crumble al lime e menta
per il biscotto morbido alla fragola (adattata da “Tradizione in Evoluzione” di L. Di Carlo)
per la crema cotta al rum (adattata da “CioccoSantin” di M. Santin)
per la mousse leggera al lime (adattata da “Tradizione in Evoluzione” di L. Di Carlo)
per la gelatina alle fragole e menta (adattata da “Tradizione in Evoluzione” di L. Di Carlo)
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- Setaccia la farina in una ciotola insieme al sale.
- Aggiungi lo zucchero, gli aromi, il burro freddo a dadini e lavora velocemente con la punta delle dita fino a ottenere un impasto a briciole grossolane.
- Sistema le briciole all'interno di un anello da 16 cm di diametro su tappetino Air Mat e teglia microforata (o su una placca rivestita di carta forno) compattandole con il palmo della mano, ma senza pressare troppo.
- Lascia riposare in frigo per un paio d’ore minimo.
- Inforna a 160°C ventilato per circa 20-25 minuti o comunque fino a colorazione dorata.
- Sforna e lascia raffreddare completamente su una griglia.
- In un pentolino fai cuocere la purea di fragole con 14 g di zucchero a 103°C.
- Inizia a lavorare i tuorli in una ciotola con le fruste elettriche, aggiungi la purea cotta e monta per circa 10 minuti.
- In una seconda ciotola monta a neve gli albumi con i 12 g di zucchero rimasti, quindi aggiungili alla montata di tuorli, mescolando delicatamente con una spatola dal basso verso l’alto.
- Da ultimo, incorpora la farina setacciata con la fecola e, a seguire, il colorante rosso. Mescola delicatamente a mano con una spatola per non smontare il composto.
- Trasferisci 130 g di impasto in uno stampo da 22 cm imburrato e infarinato, stendendolo in uno strato sottile e livellando la superficie con una spatola.
- Cuoci in forno caldo a 175° per circa 12-13 minuti.
- Sforna e lascia raffreddare su una griglia poi, una volta freddo, ritaglia un disco da 15 cm di diametro conservalo in frigo, avvolto da pellicola per alimenti, fino al momento dell’uso.
- Reidrata la gelatina in abbondante acqua fredda per una decina di minuti e scalda la panna.
- Rompi i tuorli in un pentolino con una frusta a mano, aggiungi lo zucchero e mescola facendo attenzione a incorporare meno aria possibile.
- Unisci la panna calda e poni su fuoco basso, mescolando con una spatola, fino a raggiungere la temperatura di 82°C.
- Aggiungi il rum, la gelatina ben strizzata e mescola fino a completo scioglimento.
- Versa la crema all'interno di un anello da 15 cm di diametro, rivestito con acetato, all'altezza di 1 cm, facendola passare attraverso un setaccio, e riponi in freezer fino a congelamento.
- Fai reidratare la gelatina in acqua fredda.
- Trita il cioccolato bianco finemente, raccoglilo in una ciotola e lascialo fondere parzialmente a bagnomaria o in microonde.
- Scalda il latte a 80°C insieme alla scorza dei lime finemente grattugiata, quindi aggiungi la gelatina ammorbidita e strizzata e mescola fino a che risulta perfettamente sciolta.
- Versa il liquido caldo sul cioccolato parzialmente fuso ed emulsiona con un frullatore a immersione, cercando di non inglobare aria.
- Quando la miscela di cioccolato raggiunge 30-35°C, aggiungi la panna semi montata, mescolando delicatamente con una spatola dal basso verso l’alto per non smontare il composto.
- Versa la mousse sul fondo dello stampo Dot Silikomart, riempiendolo fino a circa metà.
- Posiziona l’inserto di crema cotta al rum, copri con un velo di mousse, inseerisci il disco di biscotto morbido alla fragola, quindi ancora mousse, risalendo sui bordi dello stampo.
- Chiudi con il disco di crumble al lime e menta e riponi in freezer per una notte, fino a congelamento.
- Trita finemente le foglie di menta con il destrosio, unisci la purea di fragole e scalda il tutto a 40-45°C in un pentolino.
- Aggiungi la gelatina, precedentemente reidratata in acqua fredda e strizzata, e mescola bene fino a scioglimento. Lascia intiepidire per qualche minuto a temperatura ambiente.
- Smodella la mousse mojito dallo stampo Dot Silikomart, spruzzala con il Velvet Bianco e sistemala su un vassoio.
- Versa un sottile strato di gelatina alle fragole e menta nell’incavo tondo della mousse e riponi nuovamente in freezer.
- Lascia scongelare la torta mojito alla fragola per almeno 4 ore in frigorifero prima del consumo.
Puoi preparare il biscotto morbido alla fragola e la frolla sbriciolata al rum anche con largo anticipo. In questo caso conservali in freezer, avvolti da pellicola e chiusi in sacchetti appositi, fino al momento dell’utilizzo.
Se pensi di consumare la torta in giornata, dopo averla completata con la gelatina di fragole e menta puoi anche riporla direttamente in frigo: la gelatina rassoderà più lentamente e nel frattempo la mousse scongelerà.
Conserva eventuali avanzi della torta mojito in frigo e consumali entro 24 ore.
Un abbraccio e … alla prossima 😉
Post in collaborazione con Silikomart.
Sei diventata un maitre patissier a cinque stelle! Questa torta è golosissima, bellissima e molto elegante ! Adoro questi nuovi stampi che usi ultimamente.
Baci
Alice
Anche io ne sono innamorata. Belli nelle forme e molto pratici da usare. Questo poi, così lineare e pulito, è uno dei miei preferiti. Un bacione tesoro, grazie :*
Ammazza che robina chiccosa vedo qui! Ma quanto sei diventata brava!! Ammazza complimenti… Bellissima e super golosa.. baci e buon lunedì :-*
Grazie bella, buon lunedì a te :*
Ciao Federica riesci sempre a stupirmi con le tue ricette , questa torta è davvero strepitosa , perfetta e supergolosa . Complimenti alla mia pasticcera preferita . Un abbraccio, buona giornata Daniela.
Grazie Daniela cara, un abbraccio a te, buona settimana :*
Sei diventata la regina delle torte moderne. Non sono un’amante degli alcolici pesanti, ma il mojito mi piace molto, anche se di solito chiedo di moderare la quantità di rhum. Comunque l’abbinamento di gusti è favoloso. Questa torta, oltre che bella nel contrasto tra il candore e il rosso intenso delle fragole deve essere deliziosamente fresca.
Regina no, di strada ne ho da fare. Ma diciamo che ci sto prendendo gusto. Ogni tanto fa bene cambiare genere 😀 Hai fatto centro sister, è molto fresca, delicata e dolce quanto basta per non risultare stucchevole. Forse avrei potuto osare un po’ di più con il rhum, ma diciamo che per il mio essere astemia va bene così 😉
Ma che spettacolo, incanta per quanto è bella!!
Anch’io sono astemia, ma una fettina di questa delizia sicuramente bilanciata in modo perfetto, la mangerei immediatamente!! Forse anche due!!
Un abbraccio, buona serata!
Grazie tesoro bello. Davvero il liquore è appena percettibile, ci sono andata con la mano piuma 😉 Un bacione
Fede mi stupisci sempre!!!! Questa torta è stratosferica, proverò a farla…. Grazie!
Grazie cara, un abbraccio
Ecco che fine hanno fatto le fragole! Che bella questa alternanza di strati sapori e consistenze. Brava Fede!
Dici che hanno fatto buona fine ;)? Un bacione bella, grazie di essere passata :*
Cinque strati wowww! questa torta è fenomenale, tu sei fenomenale! bravissima!
Grazie di cuore, un abbraccio a te
Ma quanto è bella questa Torta Fede! Io mi inchino quando leggo tutte queste lavorazioni e la vostra bravura. Io non potrei mai nemmeno provarci. Devo dire che io sono completamente astemia, non reggo l’alcol ma nemmeno un bicchiere di prosecco, che adoro. Però una fettina di questo lo assaggerei volentieri.
Ti assicuro che riusciresti a farle anche tu, senza problemi. Se ce l’ho fatta io… Ci vuole un po’ di organizzazione ma hanno anche il vantaggio di poter essere fatti a step quando si ha tempo, tenendo i vari componenti in freezer, pronti per essere assemblati. Ti confesso che prima guardavo queste torte con un certo timore, ora ci sto prendendo gusto 😀
Io non reggo neanche l’odore del vino, figurati bere alcolici. Ma ci sono andata davvero con la mano leggera con il rum. Nel complesso forse si perde pure. Una fettina ce la possiamo concedere anche noi 😉
Un abbraccio tesoro
E’ proprio un capolavoro Fede. Il mojito evoca freschezza, forse lo stare chiusi un casa ha portato tutti noi a desiderare cose fresche, anche a livello metaforico. Un abbraccio
Penso sia proprio come dici e che sia stata la voglia di aria libera a portarmi inconsciamente a dimenticare il mio essere astemia! Un bacio a te Giovanna
La perfezione! Ho visto la foto di apertura di questo post e ho pensato ecco la massima perfezione ed eleganza. Poi ho letto del mojito (il mio paeritivo estivo per l’appunto), delle fragole e ho pensato che questa torta ti manda dritto, dritto in paradiso! Beato/a chi ha potuto assaggiarla! Io mi limito a gustarla “virtualmente”. Non è una torta, è un’esperienza sensoriale! Un bacio
Sei sempre così cara Laura. Considerata la mia infima autostima, le tue parole suonano come un’infusione di fiducia. Un abbraccio stretto stretto, grazie :*
[…] ricordi la torta mojito dell’ultimo post? Io, da perfetta astemia, che penso a un cocktail per una torta immaginando […]
[…] la torta mojito. Dopo l’eggnog banana bread. Ebbene sì, sono recidiva per la terza volta 🙄 Mi sono data […]
[…] l’ultima ricetta pubblicata lo vede in qualche modo protagonista. Ti dirò di più. Anche per la torta mojito l’indecisione tra fragole e cocco è stata lunga fino a che il rosso acceso della frutta (allora) […]