…e anche il mio ^_^!
Panettone e pandoro sì o no poco importa, ma a casa Natale non è Natale se in tavola manca il parrozzo di zia Italia!
Il parrozzo è un antico dolce tipico pescarese, assai diffuso in tutto l’Abruzzo, nato nel 1920 come “imitazione” di un pane rustico (pane rozzo da cui è derivato il nome) preparato dai contadini con la farina di granturco. Luigi D’Amico, titolare di una pasticceria, ebbe l’idea di riprodurre questo pane in versione dolce aggiungendo uova (per dare il colore giallo del mais) e mandorle, mentre il colore scuro della crosta bruciacchiata del pane cotto nel forno a legna fu riprodotto con la copertura di cioccolato. La prima persona a cui D’Amico fece assaggiare il nuovo dolce fu proprio D’Annunzio, che estasiato, suggerì il nome di “parrozzo” e gli dedicò lettere e sonetti “E’ tante ‘bbone stu parrozze nove che pare na pazzie de San Ciattè, c’avesse messe a nu gran forne tè la terre lavorata da lu bbove, la terre grasse e lustre che se coce…e che dovente a poche a poche chiù doce de qualunque cosa doce…“
La caratteristica di questo dolce, per la presenza di semolino e mandorle in gran quantità, è la forte tendenza a sbriciolarsi al taglio, a dire il vero la cosa che mi piace di più!
Da piccola ricordo che con mia cugina si faceva a gara a chi recuperava più briciole nel vassoio e ancora oggi, da bambina cresciuta (!!!) questa corsa alle briciole mi diverte coma allora.
Ogni anno in questo periodo, zia sforna il parrozzo in quantità quasi industriale per deliziare amici e parenti ma in attesa di poter assaggiare il suo il giorno di Natale, ricetta alla mano, l’ho preparato ieri per la mia dolce metà a cui non mancherò certo di rubacchiare le briciole dal piatto.
E oggi voglio offrirvene una fettina a tutti voi passate di qui con i miei più cari auguri di Buone Feste.
- 200 gr di semolino
- 200 gr di mandorle con la buccia
- qualche mandorla amara
- 200 gr di zucchero (io ne metto 180 gr)
- 6 uova
- abbondante scorza grattugiata di limone
- un pizzico di sale
- 200 gr circa di cioccolato fondente per la copertura
- Tritare le mandorle fino a ridurle a farina (io però non le trito finissime, perchè mi piace sentire qualche piccolo pezzettino in bocca).
- In una ciotola montare bene i tuorli con lo zucchero e un pizzico di sale fino a renderli bianchi e gonfi.
- Unire a pioggia, poco alla volta, il semolino, poi le mandorle e la scorza di limone (con questa dose 2 limoni sono perfetti) e cercare di amalgamare il tutto delicatamente anche se il composto diventerà abbastanza sodo.
- Montare gli albumi a neve fermissima con qualche goccia di succo di limone e aggiungerli poco alla volta al composto di uova, mescolando dal basso verso l'alto con delicatezza. Io ne aggiungo un paio di cucchiai all'inizio, mescolando un po' più energicamente per ammorbidire il composto, poi unisco delicatamente il resto, per non smontarli (non essendoci lievito, come per il pan di spagna la buona riuscita è legata all'incorporare quanta più aria possibile nella massa).
- Trasferire in composto in uno stampo a cupola (quelli da zuccotto) ben imburrato ed infarinato e cuocere in forno caldo a 170°C per circa 50-60 minuti (mi raccomando, NON aprire mai il forno!).
- Sformare subito e lasciar raffreddare bene su una grata per dolci.
- Quando il parrozzo è completamente freddo, fondere il cioccolato a bagnomaria o in micro e versarlo sopra il dolce, rivestendolo uniformemente con l'aiuto di una spatola o lama di un coltello.
- Lasciar solidificare bene il cioccolato prima di servire.

Sulla mia tavola di Natale il parrozzo non mancherà e giacchè ci sono lo lascio anche nel cestino dei regali home-made di Anice&Cannella.
ciao FEDEEEEE!!!
siiii sono io!
ma lo sai che dopo la tua risposta di cooker stamattina stavo per scriverti che avevo messo su un blog! bene…tutte e due in questa avventura!!! ora ti aggiungo al blogroll! 🙂
baci e keep in touch! 🙂
Ho segnato la ricetta…lo farò.mi piace tantissimo…lo voglio provare.
p.s.ho fatto i sassi d'abbruzzo….sono venuti benissimo….sono super..pensa che mio padre è un golosone di queste mandorle…e nelle feste li compra sempre…ora mi ha detto…d'ora in poi meli farei sempre te.grazie per la ricetta.bravissima
scusa il post lungo
@ terry…meno male non ho sbagliato persona 😉 mi fa piacere risentirti. A presto allora ^_^
@ Alice4161…speriamo che il parrozzo abbia lo stesso successo dei sassolini…uno tira l'altro! Sono felice che vi siano piaciuti.
Un bacio grande 🙂
è un dolce del quale non avevo mai sentito parlare è stato un piacere sapere la sua storia
io non lo conoscevo..bellissima la storia e poi sembra alquanto squisito..grazie cara per la condivisione..bacioni!
ps: sai, ho preso anch' io quei fagottini del post sotto non vedo l' ora di assaggiarli..mi hanno incuriosita subito e appena li ho visti al super non ho resistito..!
Questo dolce l'ho già provato, proveniva da un nostro amico di Bologna, era davvero squisito. Grazie per la ricetta e complimenti per l'ottima presentazione.
Ciao
Daniela
E' stato un piacere per me condividere con voi una ricetta a cui sono affezionata e che mi riporta sempre con la mente a casa in Abruzzo.
@ fiorix…fammi sapere dei fagottini, ci conto ^_^!!!
@ Daniela…devo ancora fare parecchia pratica di presentazione ma sto cercando di impegnarmi! Baci
S P E T T A C O L A R E!!!!!!!!!!! Ma tu riesci proprio a toccare le corde del mio cuore con questi dolci Abruzzesi… e non solo! Grazie, "profuma di casa"… :)))
Bacioni
Ele 🙂
Grazie Ele, sei carinissima!
Sono felice di riuscire a trasmetterti "profumo di casa"…quando si è lontani spesso è un'emozione che fa sentire meno soli :). Un abbraccio grande grande e tanti carissimi auguri di buone feste ^_^
Mi piace tantissimo…a me l'ha insegnato a fare la mamma della nostra amica di origine abbruzzese e cioè di Monte Silvano ! Mi viene bello come in foto…è abbastanza lavorato, ma ha un sapore squisito !!! E' da tanto che non lo faccio…ora ci riprovo, ma stavolta in versione gluten free…:-) Ciao da Roby !
@ Roby…a me lo insegnato mia zia che vive a Montesilvano anche lei, coincidenza! Versione gluten-free come? Userseti la farina di riso per caso? Sarebbe interessante se funzionasse…A presto, benvenuta 🙂
Ciao Fede,
sono Sabrina (Trinity in cooker).Volevo dirti che non vedo l'ora che arrivi il Natale…per fare il tuo parrozzo!!! 😀 Ne farò sicuramente più di uno ma volevo sapere una cosa da te:una volta fatto deve essere mangiato subito o posso conservarlo per qualche giorno?
Grazie e complimenti per il tuo blog…mi piace molto!!!
@ Sabrina (Trinity)…che bello vederti qui 🙂 Tranquilla, puoi fare il parrozzo anche con una settimana d'anticipo e conservarlo in una busta di carta dentro un'altra di plastica. Dura parecchi giorni. Fammi sapere come va, ci conto 😉 Un bacione
Ok così è perfetto!!! Grazie e a risentirci presto! Un abbraccio 🙂
Sabrina-Trinity
davvero notevole e preparato alla perfezione <3
Lo rifarò di certo! da abruzzese …anzi mezza abruzzese non posso esimermi dal preparalo!:D
e' una meravigliosa alternativa al pandoro e , secondo me, ancor più buono! Un bacione e buon we….
Ricetta preziosaaaa,complimenti….un abbraccio
Non ho mai fatto il parrozzo, però mi incuriosisce molto, il tuo deve essere molto buono! Un bacione 🙂
l'ho mangiato a Pescara e mi è piaciuto molto!
Grazie a tutte, vi assicuro che vale la pena provarlo 🙂 Un abbraccio e buona domenica
ciao Federica, grazie per questa ricetta che ho provato ed è buonissima
http://www.dolcizie.com/2014/12/parrozzo_10.html
Sara
<3 <3 <3
Gentile Federica,
abbiamo letto il tuo blog e ci piacerebbe pubblicare questa ricetta
nei ns. blog in lingua dedicati al Turismo in Abruzzo http://www.visitabruzzo.co.uk
Le ricette verranno pubblicate non solo nei siti internet in lingua ma
anche in tutti i nostri social network sempre con i suoi credits
Inoltre, per il formato grafico del blog, le chiediamo di inviarci due
immagini, una per ricetta, di grandi dimensioni (min. 1000×500 px)
Grazie e a presto,
Linda
staff Visit Abruzzo
social@visitabruzzo.co.uk
Salve Linda, grazie per la proposta ma non sono interessata